UNITA SU RIAPERTURE E WELFARE

In un’ottica di prossima riapertura delle strutture che ospitano lo spettacolo, sia dal vivo che in audiovisivo, ma anche di tutte quelle attività culturali che prevedono l’impiego di lavoratori, artisti, maestranze, tecnici o addetti alle sale, Unita ritiene doveroso contemplare anche un piano di sostegno e sostentamento per tutti i lavoratori del comparto che non saranno immediatamente inclusi nel ciclo produttivo e che dovranno attendere la totale ripresa del settore.

Attualmente c’è una parte di lavoratori già impiegati e in attesa di poter presentare le nuove produzioni, ma ce ne sono molti altri che devono ancora essere immessi nel ciclo produttivo. Inoltre la riapertura avverrà in regime di contingentamento del pubblico il che produrrà spettacoli con pochi attori in scena in ragione degli incassi ridotti. A questo proposito poi, non possiamo che rimanere allibiti di fronte ad alcune proposte contrattuali verso le quali si starebbero orientando talune imprese, ovvero di far ricadere sul lavoratore il minore incasso derivante dalla limitazione del pubblico, proponendo drastiche riduzioni di cachet o il lavoro pagato a giorni alterni. Per questo, oltre a presentare i nostri suggerimenti riguardanti un possibile protocollo di sicurezza sanitaria e di procedure per la ripresa, segnaliamo convintamente la necessità da parte dello Stato di farsi carico di tutti i professionisti che subentreranno solo in un secondo momento. 

La ripresa, per essere considerata tale, deve essere programmata e calibrata con estrema cura, e deve tenere conto dei tempi e delle modalità produttive tipiche del settore. È quindi di primaria importanza predisporre fin da ora un adeguato piano di welfare che tenga conto del concetto di discontinuità ed intermittenza per tutti coloro che non saranno immediatamente impiegati.