UNITA IN DIFESA DEI DIRITTI DEGLI INTERPRETI

Il 20 aprile, il Direttivo di UNITA, ha partecipato alla Conferenza stampa, indetta dalla collecting Artisti 7607 alla Casa del Cinema di Roma, in cui si è denunciata la grave inadeguatezza dei compensi per la categoria, la sproporzione dei compensi tra artisti audio e video, dei compensi tra autori e interpreti e tra compensi riconosciuti all’estero e in Italia.

UNITA firma insieme ad Artisti7607 la lettera aperta, di cui potrete leggere il testo integrale nell’immagine, indirizzata al ministro della Cultura e al Presidente dell’Agcom per il pieno riconoscimento economico dei diritti connessi degli interpreti.

AL FEMMINILE – PREMI CINEMATOGRAFICI SOCIETÀ UMANITARIA: LE PRIME NOMINATION

Di seguito il testo integrale del comunicato stampa di “Società Umanitaria”.

L’iniziativa “Al Femminile”, promossa dalla Società Umanitaria per dar sempre più voce alle donne nel mondo della Settima Arte, segna una data importante: i due premi cinematografici che la caratterizzano, entrambi alla loro prima edizione, entrano nel vivo con la pubblicazione delle prime nomination.

Il desiderio di vedere il mondo del cinema e dell’audiovisivo sempre più popolato di voci femminili è la spinta che ha portato all’ideazione di “Al femminile, premi cinematografici Società Umanitaria” con due riconoscimenti dedicati alla sceneggiatura: un’arte, un mestiere, tradizionalmente appannaggio maschile. Anche Unita, nello sposare intenti e valori della Società Umanitaria, ha partecipato a questa importante iniziativa. Cliccando sul link di seguito, potrete leggere il comunicato integrale in cui sono riportate le nomination.

Il progetto vanta il sostegno di rinomate professioniste del settore, tra le quali la regista Cristina Comencini che, nell’intervista Al femminile, premi cinematografici Società Umanitaria con Enrico Nosei, Direttore della
programmazione Cineteca di Milano, ha dato dei suggerimenti alle candidate, concludendo: «Io sono una donna dunque incoraggio, aiuto e curo. Noi siamo differenti» e Maria Pia Calzone, cofondatrice
dell’associazione Unita (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), dove ricopre la delega alla parità di genere. La battaglia contro le disuguaglianze -fuori e dentro il set- è «un cammino da fare insieme perché
niente è più forte di un uomo che legittima delle prese di posizione» ci ha spiegato. Eppure sullo schermo continua a dominare lo sguardo maschile, e adesso, per l’attrice, «non basta incentivare l’assunzione delle
registe, né è sufficiente incrementare le professionalità femminili, ma sperimentare delle misure più radicali, promuovere per un tempo limitato politiche di premialità verso i progetti female-driven, ossia pensati da donne».

Ed è proprio questo il DNA di Al femminile, infatti l’iniziativa nasce dalla collaborazione del Presidente della Società  Umanitaria, Alberto Jannuzzelli, con le ideatrici, Ilaria Branca di Romanico e Aimara Garlaschelli, che
insieme hanno istituito un comitato fondatore, di sole donne, composto da: Ilaria Branca di Romanico, Luisa Comencini, Silvia De Laude, Aimara Garlaschelli, Gaia Guarducci, Irene Magrelli, Jole Milanesi, Marzia
Oggiano, Maria Elena Polidoro.

Come ha scritto Virginia Nesi (Corriere della Sera, 27 ora) «Lo sguardo maschile continua a dominare la scena. Quello che la critica cinematografica Laura Mulvey definì male gaze prevale e discrimina. Sono gli occhi del regista dietro la macchina da presa, quelli dello spettatore al cinema e del personaggio sullo schermo. Molti dialoghi vengono scritti da sceneggiatori. Dietro la macchina da presa si nasconde ancora un
universo maschile che dimentica determinate sensibilità: quelle delle donne appunto. Secondo la ricerca “Dea –Donne e audiovisivo” del Cnr, in Italia le donne impegnate nella scrittura della sceneggiatura erano il
14,6 % nel 2019». Ma, molte cose stanno cambiando. Maria Pia Calzone conclude la sua intervista con queste parole: «Il premio Ilaria Branca di Romanico è la dimostrazione che le donne si stanno organizzando
tra di loro. Iniziano a riunirsi, confrontarsi, fare networking. E questo clima in cui ci sono donne che parlano ad altre donne con l’obiettivo di aiutarle è già un cambiamento», e noi la ringraziamo.

Ecco quindi le nomination, che potrete consultare a questo link: https://www.umanitaria.it/area-stampa/milano-comunicati-stampa/2268-al-femminile-premi-cinematografici-societa-umanitaria

UNITA IN AUDIZIONE ALL’OSSERVATORIO PARITA’ DI GENERE

Siamo molto orgogliose e orgogliosi che la delegazione per la parità di genere della nostra associazione sia stata audita oggi, insieme anche a all’associazione 100Autori, presso l’Osservatorio per la parità di genere istituito dal Ministro della Cultura.

Unita ha esposto e consegnato al Ministero della Cultura il proprio documento di sintesi rispetto al diritto della parità di genere delle interpreti nel settore audiovisivo.

Ringraziamo l’Osservatorio per l’ascolto e per il riscontro positivo e propositivo su un tema di primario interesse ed importanza. UNITA si ancora alle iniziative e agli obiettivi di tre riferimenti istituzionali: 1) La Strategia Europea per la Parità di Genere (20-25) e la strategia del Consiglio Europeo (18-23), 2) La Strategia per la Parità di Genere di Eurimage 3) La Strategia nazionale italiana, che si propone di raggiungere entro il 2026 l’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che attualmente vede l’Italia al 14esimo posto nella classifica dei Paesi UE-27 e all’ultimo posto per quanto riguarda il lavoro.

Clicca in basso per scaricare il documento presentato all’Osservatorio.

Unita – gender parity position paper

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LA LETTERA DI LEV DODIN A PUTIN

Lev Dodin, il grande regista teatrale russo, direttore del Malyj Teatr, di cui abbiamo visto immensi capolavori – I Demoni di Fëdor Dostoevskij, Gaudeamus da Sergeij Kaledin, Vita e destino di Vasilij Grossman, Platonov di Anton Čechov, Chevengur da Andrej Platonov – ha scritto qualche giorno fa per la rivista Teatr una lettera importante a Putin, tradotta e pubblicata da Liberation.

Dire “sono arrabbiato” è come non dire nulla. Come figlio della Grande Guerra Patriottica, non posso, nemmeno in un incubo, immaginare che i missili russi vengano sparati su città e villaggi ucraini, spingendo gli abitanti di Kiev nei rifugi antiaerei o costringendoli a fuggire dal loro paese. Nella mia infanzia, abbiamo giocato a difendere Mosca, Stalingrado, Leningrado, Kiev. Non posso nemmeno immaginare che oggi Kiev si difenda o si arrenda ai soldati o agli ufficiali russi. Il mio cervello si attacca al cranio e si rifiuta di vedere, di sentire, di immaginare tali immagini.

Gli ultimi due anni del flagello della pandemia universale avrebbero dovuto ricordare a tutti noi che viviamo da tutte le parti di ogni possibile confine quanto sia fragile e vulnerabile la vita umana, che in un solo minuto il mondo va in pezzi quando perdiamo le persone che amiamo. Non ci hanno ricordato questo. In questi giorni in cui viviamo, il mondo di coloro i cui cari muoiono sta cadendo a pezzi. Il mondo di coloro che uccidono i loro cari sta cadendo a pezzi.

La misericordia, la compassione e l’empatia non sono soggette alla volontà degli stati e dei politici. È impossibile dettare alla gente quando e per chi deve avere paura, quando e per chi deve avere pietà. Attualmente, nessuno Stato ha imparato a comandare i sentimenti degli uomini. La missione dell’arte e della cultura è sempre stata ed è ancora, soprattutto dopo tutti gli orrori del XX secolo, quella di insegnare agli uomini a prendere le disgrazie degli altri come proprie, a capire che non c’è una sola idea, anche la più grande e la più bella, che valga una vita umana. Possiamo già dire oggi: ancora una volta, la cultura e l’arte hanno fallito la loro missione.

Ho 77 anni, non mi è difficile immaginare cosa accadrà più tardi ovunque: la divisione in giusti e ingiusti, la ricerca di nemici interni, la ricerca di nemici esterni, i tentativi di modellare il passato, di accomodare il presente, di riscrivere il futuro. Tutto questo ha già avuto luogo nel XX secolo.
In questi giorni siamo arrivati nel futuro. In questi giorni è iniziato il XXI secolo. Tutti insieme abbiamo permesso che questo secolo arrivasse, ed è arrivato come è arrivato. Il ventunesimo secolo si è rivelato più orribile del ventesimo. Cosa ci resta da fare? Pregare? Pentirsi? Sperare, supplicare, esigere, protestare, avere fede? Probabilmente tutto quello che non abbiamo fatto finora: amare l’altro, perdonarlo come perdoniamo noi stessi, non credere al male e non confondere il male con il bene.

Ho 77 anni, ho perso molte persone che ho amato nella mia vita. Oggi, quando invece delle colombe della pace, volano sulle nostre teste i missili dell’odio e della morte, posso solo dire: “Basta! L’organismo dell’umanità non può essere curato con la chirurgia. Qualsiasi operazione di ingerenza attira il sangue di colui che viene operato e infetta l’operatore con un’infezione incurabile. Fermare questa interferenza chirurgica, mettere lacci emostatici sulle ferite. Facciamo l’impossibile: facciamo il ventunesimo secolo che avremmo potuto sognare e non quello che stiamo facendo ora. Sto facendo l’unica cosa che posso: ti prego, fermati! Per favore, smettila.
VI PREGO.

LA CIRCOLARE INPS SULL’INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE A FAVORE DEI LAVORATORI AUTONOMI DELLO SPETTACOLO (ALAS

Quella che troverete in allegato a questo articolo è la circolare INPS dello scorso 14 gennaio che ha come oggetto, nell’ambito delle misure urgenti connesse all’emergenza coronavirus, le disposizioni in materia di indennità di disoccupazione a favore dei lavoratori autonomi dello spettacolo: la cosiddetta ALAS.
Nel testo vengono specificati i destinatari di questa nuova misura, i requisiti per potervi accedere, la durata e le modalità di presentazione della domanda.
Vi invitiamo a leggere la circolare con molta attenzione e, come sempre, siamo pronti a rispondere ai vostri dubbi sulla sua applicazione.

Circolare INPS n-8 del 14 -01-2022

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FIRMATO CON UNIONE CASTING E AGENTI IL DOCUMENTO DI LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DEI SELF TAPE

Siamo felici di condividere un grande risultato, frutto di un lungo lavoro comune di confronto. È stato ratificato oggi, presso la Casa del Cinema di Roma, il documento di linee guida condivise per una corretta realizzazione dei self tape. L’intesa porta le firme di UNITA, dell’Unione Italiana Casting Directors (UICD), di Agenti Spettacolo Associati (ASA) e della Libera Associazione Rappresentanti di Artisti (LARA).

Un traguardo di grande rilevanza, il cui percorso è iniziato dalla consapevolezza che negli ultimi anni, complice anche la pandemia, il self tape ha quasi del tutto sostituito il provino dal vivo. È chiaro che in nessun caso un self tape può sostituire o eguagliare il valore di un provino in presenzaci auguriamo davvero che questo possa tornare a essere prevalente, tuttavia non possiamo ignorare come lo strumento del video autoprodotto sia ormai diventato largamente utilizzato nell’ambito del processo artistico di individuazione e scelta di una/un interprete per un ruolo.

Quello appena firmato, che alleghiamo a questa comunicazione, è un documento chiaro, breve, composto da regole semplici e sostenibili. L’obiettivo comune? Migliorare e semplificare il lavoro di tutte e tutti e, cosa fondamentale, permettere a noi interpreti di dare il massimo e di sentirci più tutelate/i in uno dei momenti più delicati della nostra vita professionale.

L’invito che rivolgiamo a voi, associate e associati di UNITA, è di tenere presente le linee guida e condividerle con i vostri interlocutori ogni volta che sarà necessario così da poter tutelare il nostro lavoro e la nostra professionalità.

Grazie a UICD, ASA e LARA per il percorso di confronto aperto e sereno, grazie a tutte e tutti voi per il sostegno e l’energia che ci date ogni giorno.

Linee Guida Self tape

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APPELLO PER LA PARITA’ DI GENERE NEL SETTORE CULTURALE

Alla c.a. Comune di Roma
Sindaco Roberto Gualtieri
Capo di Gabinetto Albino Ruberti
Assessore alla Cultura Miguel Gotor

Alla c.a. della Regione Lazio
Presidente Nicola Zingaretti

Alla c.a. del Ministro della Cultura
Ministro Dario Franceschini

Appello per la parità di genere nel settore culturale

In questo delicato momento storico riteniamo importante e improrogabile l’impegno delle Istituzioni nel garantire la parità di genere – quinto obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – in tutti i luoghi decisionali e manageriali dell’industria culturale.

Ci piace pensare che la nuova giunta comunale appena insediata non voglia riproporre vecchie formule, bensì desideri dare un nuovo corso e una nuova visione della città presente, ma anche e soprattutto futura.

Oggi, promuovere la parità di genere anche attraverso un’equa ripartizione dei ruoli decisionali è una grande opportunità per scrivere una nuova pagina della storia culturale del nostro Paese.

Ridurre il “gap” di genere significa non solo tutelare un diritto costituzionale, ma anche permettere alle donne di entrare nella governance dei processi, per influenzarli proponendo nuove soluzioni ed esprimendo nuove prospettive.

La diseguaglianza di genere alimenta un sistema di stereotipi che creano esclusione e, nella peggiore delle ipotesi, violenza, come ripetutamente dimostrato.

La questione delle diseguaglianze di genere è un problema socio-culturale e proprio per questo riteniamo fondamentale il ruolo di quell’industria che alla cultura è naturalmente legata: è sua responsabilità essere di esempio anche attraverso l’applicazione di buone pratiche all’interno del proprio ambito istituzionale.

L’equilibrio di genere all’interno di istituzioni, organizzazioni, enti e festival culturali è un elemento chiave per garantire una visione sfaccettata e plurima. Il punto di vista di genere è infatti uno strumento essenziale di lettura e cambiamento della società.

Ci rivolgiamo a voi, che avete il potere decisionale di garantire le pari opportunità e di rimuovere ogni forma di discriminazione diretta e indiretta relativa a genere, orientamento sessuale, identità, provenienza, disabilità e fisicità, perché diate indicazioni chiare e funzionali a fondazioni, istituzioni ed enti nei quali siete presenti.

Per questo motivo anche in virtù dei riassetti amministrativi in arrivo e relativi a realtà importanti, come ad esempio Zetema, Macro, Palexpo, la direzione artistica della Festa del Cinema di Roma e del Teatro di Roma, ci aspettiamo che i curricula delle donne vengano accolti e considerati al pari di quelli degli uomini.

È un dato di fatto che nel nostro Paese manchi la cultura della parità e che pertanto le donne competenti fatichino a essere promosse a ruoli apicali, manageriali, dirigenziali e con poteri decisionali. A tale riguardo invitiamo a cogliere le opportunità in arrivo per essere un esempio positivo e propositivo, con nomine di peso piuttosto che di sola rappresentanza.

Allo stesso modo segnaliamo l’importanza della rimozione delle disparità salariali fra uomo e donna quale altro elemento cardine per la creazione di ambienti di lavoro equi e inclusivi.

Guardando anche alle esperienze europee, crediamo che sia giunto il momento di costruire una parità effettiva attraverso una serie di azioni concrete che possano rispondere alle aspettative, da un lato, di quella metà del genere umano che le donne costituiscono e, dall’altro, di rispondere alla domanda di equità che tutte le altre diversità presentano.

Chiediamo quindi un incontro e la possibilità di dare il nostro contributo ai processi attualmente in corso per lavorare insieme a una nuova visione culturale che educhi alla parità, grazie anche al valore dell’esempio, e che faccia della diversità un valore fondante di una società libera da discriminazioni e pregiudizi.

Crediamo davvero che le industrie culturali possano e debbano essere portatrici di cambiamento e che sia di tutte e tutti noi il potere di far crescere in tutti i sensi il nostro Paese.

Promotori:

Dire Fare Cambiare; Women in Film, Television & Media Italia

Firmatari:

New – No Equality Without; FeST Il Festival delle Serie Tv; Stati Generali delle Donne; Cultura Italiae – Eccellenza Merito Innovazione; MArteLive; COM2 Ente di Formazione; M.A.S.C. Movimento Artistico Socio Culturale; L’Abbraccio Del Mediterraneo; Alleanza Delle Donne; Prods – European funds & projects; Differenza Donna – Women and Girls Against Violence; APS Educ.Attori; Associazione La Via Del Fare – Tradizione Ambiente Territorio; Zalib; Muovi Le Idee; Wuman Visions; Alice nella città; UNITA

RISTABILITA LA GIUSTA INTERPRETAZIONE: TAMPONI PERIODICI PER LE/GLI INTERPRETI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO

Dopo la circolare Agis del 9 dicembre 2021 secondo cui si sarebbero dovute ritenere superate le disposizioni dell’Allegato 26 del DPCM del 2 marzo 2021 sull’obbligo di regolari tamponi antigenici per le lavoratrici e i lavoratori dello Spettacolo dal Vivo, è arrivato il chiarimento che attendevamo e che avevamo sollecitato.

L’ufficio legislativo del Ministero della Cultura, che ringraziamo per l’intervento, ha ribadito come per le/gli interpreti dello Spettacolo dal Vivo, che lavorano ogni giorno nell’impossibilità di attuare le consuete misure di prevenzione del contagio (mascherine e distanziamento), continuino ad essere valide le disposizioni espresse dall’Allegato 26: tampone antigenico 48 ore prima dell’inizio della produzione e, a seguire, ogni 72 ore per tutta la durata della produzione stessa.

Dunque, NON POSSONO ESSERCI EQUIVOCI INTERPRETATIVI. Siamo felici che, dopo giorni di confusione, sia stata fatta chiarezza sul tema fondamentale della difesa della salute e del lavoro di chi, per ragioni professionali, opera in deroga alle comuni norme di prevenzione, e auspichiamo che questi princìpi basilari per la tutela di tutte e tutti gli artisti non debbano più essere messi in discussione.

Leggi qui la nota

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COMUNICATO UNITA SU CIRCOLARE AGIS DEL 9 DICEMBRE 2021

 Nella Newsletter n.3 della nostra Associazione, datata venerdì 10 dicembre, riservata ai soci di Unita, avevamo fatto immediato riferimento a una Circolare Agis del giorno precedente (09/12/2021)  nella quale si sanciva incredibilmente il superamento dell’obbligo dei controlli periodici per la verifica del contagio dei lavoratori dello spettacolo dal vivo (tamponi antigenici da effettuarsi ogni 72 ore, come stabilito inderogabilmente da precedenti disposizioni dello Stato). La circolare faceva riferimento a un parere che sarebbe stato espresso, su richiesta di Agis, dal Capo di Gabinetto del Ministero della Sanità, nella persona della Dott.ssa Coccoluto.

   Avevamo annunciato che ci saremmo adoperati immediatamente per approfondire la questione per capire se davvero questo insensato e pernicioso provvedimento fosse stato avallato dal Ministero della Sanità, proprio in un momento di nuova emergenza epidemiologica e di crescita costante dei contagi nel nostro Paese, o se ci fossero state gravi forzature nel tradurre questo parere da parte di Agis.

Abbiamo immediatamente scritto, sempre in data 10 dicembre, al Capo di Gabinetto del Ministero della Sanità per avere chiarimenti sul parere fornito e abbiamo informato, nel corso di un incontro avuto lo stesso giorno, il Capo di Gabinetto e il Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo del Ministero della Cultura che hanno manifestato nel corso del colloquio il nostro stesso stupore per il provvedimento ipotizzato e ci hanno rassicurato sul loro interessamento.  Abbiamo sollecitato di nuovo all’inizio di questa settimana la Segreteria della dott.ssa Coccoluto, per poter avere un colloquio. Siamo in attesa di una risposta.

   Mentre i bollettini sanitari di questi giorni continuano a non indicare alcuna flessione nel numero dei contagi e dei ricoveri,  Unita ribadisce a nome di tutti i suoi associati tutta la propria preoccupazione e indignazione per un provvedimento che, se fosse confermato, metterebbe a repentaglio la salute dei lavoratori di un intero comparto, all’interno del quale gli interpreti in particolare, in ragione del loro lavoro artistico, recitano e cantano ogni sera sui palcoscenici italiani senza l’uso di alcun dispositivo di protezione.

SOSTEGNO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO: SCADENZE E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Nella giornata di oggi, la Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura ha reso note le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di accesso al sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo.
 
In particolare, LE DOMANDE DOVRANNO PERVENIRE ENTRO E NON OLTRE LE ORE 16 DEL 16 DICEMBRE 2021 e dovranno essere inoltrate utilizzando unicamente i modelli predisposti e resi disponibili sulla piattaforma Fus-on-line dal sito della Direzione Generale Spettacolo.