INVIATO AL MINISTRO DELLA CULTURA UN DOCUMENTO SUL TEMA DEI ‘DIRITTI CONNESSI’

A quasi un anno esatto dalla costituzione ufficiale di U.N.I.T.A. il Direttivo è felice di comunicare ai propri associati che è stato inviato al Ministro della Cultura Dario Franceschini un documento di primaria importanza relativo al tema dei cosiddetti “diritti connessi”, ovvero di quei compensi che derivano dallo sfruttamento di tutte le opere di cui gli artisti sono interpreti.

Abbiamo lavorato in questi mesi, con l’indispensabile ausilio di due bravissime consulenti esperte della materia, alla redazione di un primo documento contenente proposte concrete in sede di recepimento della direttiva europea sul copyright n. 790/2019, a cui il Governo è chiamato sulla base della Legge delega 22 aprile 2021, n.53. Su questo tema, come sapete, si gioca una delle grandi sfide che abbiamo davanti.

Affinché, come testualmente richiesto dalla direttiva europea, la remunerazione in tema di diritti connessi sia adeguata e proporzionata al reale sfruttamento delle opere, U.N.I.T.A. ha avanzato diverse proposte, che ci auguriamo vengano inserite nella legge: dall’obbligo per le piattaforme di fornire con trasparenza i dati relativi allo sfruttamento delle opere; all’obbligo di fornire tutti i ricavi generati da tali sfruttamenti; fino alla completa equiparazione, in tema di diritto connesso, delle riprese teatrali alle opere audiovisive.

U.N.I.T.A. intende con questo primo passo rendere tutti gli artisti – e non solo i propri associati – protagonisti di questa grande battaglia, nella convinzione che soltanto la consapevolezza dei propri diritti e il principio di responsabilità di ogni singolo interprete potranno portare a un autentico ripristino della legalità, soprattutto nei confronti di tutti quegli utilizzatori che fino ad oggi si sono di fatto sottratti ai loro obblighi in tema di diritto connesso.

U.N.I.T.A. , consapevole della responsabilità che gli deriva dalla fiducia dimostrata da più di 1200 interpreti fra i più rappresentativi dell’intero panorama italiano teatrale e cinematografico, intende ambiziosamente affrontare a viso aperto, forte delle proprie ragioni giuridiche, il rapporto con le grandi piattaforme dell’audiovisivo – da quelle nazionali ai grandi colossi internazionali – nella piena consapevolezza che il lungo periodo di pandemia ha accelerato esponenzialmente il loro processo di espansione sul mercato dell’audiovisivo, con conseguente sostanzioso aumento del loro volume d’affari e del loro potere contrattuale. Nostro obiettivo è al contempo quello di offrire un contributo concreto al lavoro portato avanti in questi anni autonomamente dalle collecting, che per loro missione costitutiva hanno l’obbligo di rispondere agli interessi dei loro iscritti.